FABIO CAPRA
Brescia con entusiasmo
Lettere al Direttore
07/02/2014
A PROPOSITO DI IMMOBILISMO DELLA GIUNTA DEL BONO
Rinfreschiamo la memoria a NINI' FERRARI
Smemoranda
Giornale di Brescia 24.1.2014 NINI' fERRARI
Giornale di Brescia 7.2.2014 fabio capra

Caro Direttore, assicuro la gentile NINI FERRARI che il suo desiderio è già esaudito. Nella lettera del 24 gennaio chiede, infatti, ai nuovi amministratori in Loggia di «assumersi le responsabilità dell’impegno promesso ai cittadini». E fin dal primo giorno la maggioranza di centrosinistra ha mantenuto fede alle promesse; la prima delle quali è rappresentata dalla rimozione delle macerie che Ferrari & CO (correi) hanno lasciato in Loggia. Una pesante eredità economico-finanziaria, che suggerirei alla consigliera di scrivere sulla copertina della sua Smemoranda 2014, perché meglio si affrontano gli impegni futuri se non si dimenticano gli errori passati. Peraltro consapevolmente riconosciuti dalla stessa, visto che al nome della sua lista (Adriano Paroli X Brescia Civica) ha subito ghigliottinato il riferimento al sindaco sconfitto.

Questi gli elementi più rilevanti che mi pare giusto ricordare.

Nel 2008 all’esordio, la Giunta Paroli beneficiò di un maxidividendo di ASM-A2A di 146 milioni, nonché un fondo di cassa di altri 38 e un avanzo disponibile di ulteriori 23,5 milioni. Nel giugno 2013, il testimone passa alla Giunta Del Bono: i dividendi sono calati a 11 milioni, il fondo di cassa è sceso al minimo storico di 28 milioni e l’avanzo disponibile pari a ZERO. Non c’è che dire: uno strepitoso risultato. Ancora, ereditiamo un disequilibrio (buco) di 32,5 milioni, a cui se ne aggiungono altri 5 in occasione dell’assestamento finale, al quale siamo obbligati a porvi rimedio con la ritardata approvazione del Bilancio 2013. Sì, perché nemmeno il Preventivo hanno avuto il coraggio di approvare prima di lasciare la Loggia, tanto era disastrosa la situazione dopo cinque anni di avventurose decisioni. Per la verità nella relazione di fine mandato un suggerimento ci regalano Ferrari & CO (colleghi): la leva fiscale. Bel modo per dire tasse. Unico strumento utilizzabile a settembre 2013 per evitare il baratro. Tasse che da oggi diminuiscono. Così come già sono diminuiti il compenso e il numero dei dirigenti, del personale, dei consiglieri, degli assessori, del sindaco, delle consulenze, delle società, delle auto blu; meno spesa corrente, costi di rappresentanza e missioni. Perché quando si chiedono sacrifici ai cittadini prima bisogna dare l’esempio: rigore, risparmio, buon senso. Questo stiamo facendo, altro che immobilismo.

Quali le cause della grave eredità di Ferrari & CO (contigui)? Certamente la crisi economica e i minori trasferimenti dello Stato e della Regione. Certamente l’impegno finanziario per la realizzazione della metropolitana. Difficoltà da noi, dai banchi dell’opposizione, sempre riconosciute e accompagnate dal suggerimento di badare ai bisogni essenziali della città. Bocciati tutti i nostri emendamenti, volti a una gestione rigorosa. A cui Ferrari & CO (complici) e la Giunta dei passi falsi ha così risposto. Ogni anno, una perla: 2008, investiti 13,5 milioni per istituire e finanziare Brixia Sviluppo, una nuova società immobiliare, poi chiusa dopo due bilanci in rosso e acquisti incauti. 2009, spesi 11 milioni da Brescia Mobilità per l’acquisto di OMB, azienda in liquidazione giudiziale; più altri 22 per sostenerla nel difficile compito di rilanciarla. 2010, sede unica del Comune e parcheggio sotto il castello, da Del Bono azzerati perché inutili e costosi (75 milioni). 2011 parco dello sport e campus, tanto caro a Ferrari, ma purtroppo senza un euro di finanziamento. 2012, le mostre taroccate di Artematica e i “sarcofagi” di Piazza Mercato, riportati in magazzino perché inutilizzati. E poi la torre Tintoretto ancora in piedi e il piano di recupero di Via Milano mai iniziato: migliaia gli euro sprecati per la progettazione.

Ancora, la pensilina smontata e il cubo bianco non realizzato, il nuovo campo nomadi, il Bigio, le cause perse per il bonus bebè (a proposito, cara Ninì,  qui la tiratina d’orecchie è arrivata fino in cielo), il calcio padano del Trota, Miss Padania, le multe dell'auto del Sindaco, le spese con la carta di credito, circa le quali la Giunta & CO (commensali) sono stati censurati dalla Corte dei Conti.

E io pago! Direbbe Totò.

A noi, invece, spetta il dovere di farci carico della scadente eredità, delle conseguenze e delle nuove difficoltà. Di tutto assumiamo la cura. Ci proviamo con coraggio e determinazione, guardando negli occhi i bresciani. Niente opere faraoniche, ma governo della cosa pubblica ordinato e trasparente: ambiente, salute, sostegno ai cittadini fragili, innanzitutto. Conti in ordine: alienazioni di alcuni titoli, perché il debito complessivo si abbassi di 70-80 milioni. Per rilanciare  investimenti e servizi. Ci proviamo. Per due anni Ferrari & CO (coinquilini) hanno tentato di vendere immobili per 71 milioni. Senza esito positivo.

Accetto la sfida, cara Ninì. Accetto le critiche, che dai banchi del Consiglio Comunale indirizzate a Del Bono & CO. Questi sì compagni. Di sventura, per aver condiviso con voi cinque anni di pene e difficoltà, senza lesinare buoni consigli; senza far mancare il voto quando le delibere lo meritavano. Perché amiamo la città. Cara Ninì, fate altrettanto; forse insieme riusciremo a far risalire Brescia dal 57esimo posto della classifica per la qualità della vita, dove siamo precipitati.

Saremo tutti, ripeto tutti, un po’ più CO. Contenti.


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