FABIO CAPRA
Brescia con entusiasmo
Varie
23/01/2013
Basta gioco d'azzardo
Emergenza ludopatia
Basta gioco d'azzardo
Decreto Balduzzi
Iniziativa Genitori Democratici
Giornale di Brescia
Bresciaoggi (Lettera Direttore)

Il gioco è un suicidio senza morte.

(A.Malraux, La condizione umana, 1933)

Basta, davvero!

Lode al Sindaco di Villanuova sul Clisi, Ermanno Comincioli, che prende posizione contro il dilagare del gioco d'azzardo. In particolare, contro il proliferare delle slot machine nei locali pubblici. La questione non colpisce solo Villanuova, ma è oramai un'emergenza nazionale. Bar, tabaccherie, edicole, pizzerie, per non parlare dei mini casinò, sono sempre più frequentati da "disperati" in cerca di fortuna. Una nuova malattia, una grave patologia si sta diffondendo nel nostro Paese: la ludopatia.

Leggo che, secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità, gli italiani a rischio disperazione sono 1,8 milioni. Per un milione di questi, che hanno perso il senso del limite, il gioco sarebbe già una vera e propria dipendenza; il doppio di quanti sono seguiti dai Sert per la dipendenza da droghe o alcol. A livello bresciano circa 30mila. Con pesanti conseguenze, perché il gioco d'azzardo compromette e distrugge le relazioni personali, matrimoniali, familiari e lavorative.

Una patologia che ha costretto il servizio sanitario a scendere in campo e che trascina nell'angoscia tante povere famiglie. Povere perché, dopo sei anni di crisi economica, aumento del costo della vita e mancanza di lavoro, i risparmi di una vita stanno esaurendosi. Povere perché proprio le persone in difficoltà, avendo perso ogni prospettiva economica, sono portate a confidare nella buona sorte, nel lotto, nel gratta e vinci, nel superenalotto, nella lotteria nazionale, nella slot, nella scommessa. Un'attività che nel 2012 valeva 75 miliardi di euro, oltre il 4% del PIL; la seconda dopo Eni e prima di Fiat e Telecom. Cifre che assegnano all'Italia un triste primato mondiale: vale a dire una spesa procapite annua di 1200 euro.

Prendersela con i titolari delle sale slot non serve. Peraltro comincia a diffondersi anche il vizio del poker online, che consente di giocare comodamente in pantofole, senza nemmeno uscire da casa. Prendersela con i giocatori è altrettanto sbagliato, perché il disagio di questi è l'effetto e non la causa del gioco d'azzardo. Ma non c'è dubbio che ci troviamo di fronte ad una terribile filiera economica del vizio, che illude i più, fa guadagnare i molti titolari delle sale, arricchisce gli operatori del settore, attira la criminalità e consente allo Stato di lucrare somme considerevoli. Solo nel 2011, 13 miliardi di euro. Una vergogna. Se consideriamo che la tanto odiata IMU ha un gettito di 20 miliardi, si capisce bene che le entrate da gioco sono importanti. Per qualcuno addirittura essenziali. Tanto che negli ultimi 10 anni non c'è stato anno, in cui il Governo di turno non abbia introdotto nuove opportunità di gioco d'azzardo per fare cassa. Anche a sostegno dei terremotati è stato deciso un gratta e vinci.

Gaetano Salvemini, ancora ai primi anni del novecento, considerava il lotto una "tassa sulla povertà e l'ignoranza". Mentre il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi diceva che "il lotto è l'unica tassa di cui fare a meno".

Ora, viste le gravi conseguenze, una riflessione s'impone. Un'azione di civiltà s'impone. A partire da una rigorosa disciplina nazionale. Per continuare con una altrettanto severa regolamentazione dei locali pubblici. Per finire con un'efficace prevenzione-educazione rivolta ai giovani e la cura dei "malati".

La campagna elettorale si consuma con la promessa: meno tasse, niente IMU. Ma con cosa sostituire la relativa entrata? Berlusconi ha proposto l'aumento delle tasse sugli alcolici, le sigarette e, appunto, il gioco d'azzardo. In altre parole, si parla alla pancia, piuttosto che al cuore delle persone. In attesa che cambi il linguaggio, che alle promesse seguano i fatti, mi dichiaro favorevole a pagare l'IMU – rimpiango l'ICI – e alla completa devoluzione del gettito ai comuni. Infatti, confido più nella capacità di tanti bravi sindaci a tenere in ordine i bilanci, a garantire i servizi e la manutenzione di strade, marciapiedi, parchi, a provvedere ai bisogni essenziali dei loro cittadini, piuttosto che sul governo centrale che lucra sulla disperazione della gente. Così come mi auguro che il Consiglio Comunale di Brescia, dopo 5 anni di duri contrasti, riesca a chiudere il mandato con un impegno condiviso: chiunque vinca le elezioni, basta sale gioco. Non se ne può più, davvero!

Sul tema sento in giro voglia di rivolta civile. In attesa che ciò avvenga, confermo stima per la barista di Cremona che rinuncia a un'entrata sicura e rimuove le slot dai suoi locali. Approvo la decisione delle ACLI di vietarne il funzionamento nei circoli della provincia. Ribadisco l'apprezzamento nei confronti del Sindaco di Villanuova, che si adopera per contrastare l'apertura e incentivare la chiusura delle sale gioco del suo bel paese. Coraggiosi esempi, che hanno bisogno di essere replicati per il bene della nostra povera Italia.


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