FABIO CAPRA
Brescia con entusiasmo
La scadente eredità della Giunta Paroli
26/03/2013
Brescia, città inquinata
La prima grave colpa di Paroli.
Brescia, città inquinata

La Costituzione, art. 32, tutela la salute come "diritto fondamentale dell'individuo e interesse della collettività".

MAI COSI' IN BASSO. MAI EFFICACI AZIONI DI LOTTA ALL'INQUINAMENTO DA PARTE DELLA GIUNTA PAROLI.

Aria: Brescia settima città più inquinata d'Italia. La ricerca di Legambiente «Mal'aria 2013» sui capoluoghi di provincia conferma che lo smog è diventato per la nostra città una malattia cronica. E dunque si dimostrano insufficienti e inefficaci le misure adottate dalla Giunta Paroli. Nel 2012, le Pm10 sono state sopra il limite di legge per 106 giorni su 365; male anche le polveri grandi (Pm25), l'ozono e il biossido di azoto.

Leggi Bresciaoggi 18 gennaio 2013.

Una grave emergenza ambientale, che in questi 5 anni la Giunta Paroli non ha saputo o voluto affrontare. Tant'è che la situazione è gravemente peggiorata e la condizione di salute della popolazione in alcuni quartieri della zona sud est si è aggravata. Vedasi a tale proposito la pagina del blog dedicata al monitoraggio dell'ARPA, ovvero allo screening dell'ASL sulla popolazione

Nonostante i sempre più fequenti esuberi delle polveri fini, oltre il limite consentito dalla legge, mai abbiamo assistito ad iniziative condivise con i comuni limitrofi di limitazione del traffico veicolare. Il Sindaco Paroli e l'Assessore all'Ecologia Vilardi non hanno ascoltato le richieste di intervento che le opposizioni, in particolare il PD, hanno promosso in Consiglio Comunale. Così come scadente è stata l'attenzione dedicata ai tempi dell'inquinamento armosferico causato dalle emissioni di aziende a rischio: CAFFARO, ORI MARTIN, ALFA ACCIAI. ECOSERVIZI, per dirne alcune, denunciato dai comitati ambientali. Segnalo a tale proposito il CO.DI.SA e il Comitato Spontaneo Contro le Nocività per la mobilitazione e l'informazione fornita alla popolazione. 

Di più, la monilitazione di ferragosto e l'interrogazione da me presentata in Consiglio Comunale nel settembre del 2012, hanno consentito di bloccare la realizzazione di un impianto di trattamento delle polveri rinvenienti dal T.U. che sarebbe stata l'ennesima ferita al territorio di Buffalora. Ho dovuto quasi litigare con i vertici di A2A, minacciando querele, per poter partecipare all'incontro di fine luglio 2012. Alla fine, però, sia la Direzione di A2A, sia il Sindaco Paroli hanno dovuto fare marcia indietro davanti alle proteste mie, del PD e dei comitati ambientali.

Un capitolo a se riguarda il rumore e la puzza, vale a dire il malodore, di cui soprattutto Buffalora soffre il disagio. Nonostante le proteste, le denunce e le interrogazioni presenate in Consiglio, il problema non è stato rimosso definitivamente. ARPA e ASL non hanno mai affrontato con determinazione il tema. Mai è stato individuata l'attività causa degli odori nausebondi. Eppure se di catrame si sente la puzza, non dovrebbe essere difficile rintracciare il colpevole, visto che in zona ci sono solo due produttori di asfalto.

          

L'impegno del Gruppo PD in Consiglio Comunale è stato severo  e puntuale. Non v'è dubbio alcuno che il tema ambientale è il primo che vogliamo affrontare in caso di vittoria alle imminenti elezioni amministrative, per sanare una grave situazione di cui Lega e PDL portano tutta la IRresponsabilità! Per rimuoverlo alla radice. A partire dai quartieri più esposti all'inquinamento: Buffalora, Bettole, San Polo, Fornaci, Lamarmora, Villaggio Sereno, Folzano, San Bartolomeo. PERCHE':

IL SUOLO. Il tema dell'inquinamento del suolo s'inquadra in una più complessa questione. Dalle cave alle discariche, dalle aree industriali dismesse alle abbandonate, dal Piano di Governo del Territorio al Piano Provinciale Cave, dalla raccolta differenziata dei rifiuti, mai sostenuta efficaciemente, all'inciviltà dei cittadini.

Senza dimenticare l'inquinamento da PCB della Caffaro, che caratterizza da tempo i quartieri 1° Maggio e Chiesanuova. Un tema delicatissimo che ha elevato il sito a caso di interesse nazionale, al pari di Taranto. Una ferita quasi mortale alla città, che il centrodestra ha gravemente ignorato

Non c'è dubbio che la scriteriata gestione della Provincia, da Cavalli prima a Molgora adesso, ha fatto diventare il territorio bresciano la "pattumiera" d'Italia. Ogni ogni cava dismessa o in fieri è stata l'occasione per aprire discariche di ogni tipo di rifiuto o scarto industriale e civile. Qui preme evidenziare la criticità del territoprio cittadino, in particolare quello di Bettole-Buffalora-San Polo, che ospita o dovrebbe ospitare discariche, se non fermiamo la mano degli operatori o la discutibile disponibilità di Lega e PDL ad assecondare nuove richieste di autorizzazione, senza opporre una valida resistenza. Ben rappresenta questa delicata situazione la mappa inquinamento Brescia Est di CO.DI.SA e  COMITATO CONTRO LE NOCIVITA', che hanno saputo efficacemente coinvolgere la popolazione e sollevare non poche concrete obiezioni.

Anche su queste delicate emergenze puntuale è stato l'impegno del PD, affinchè il Comune svolgesse con rigore il suo ruolo di controllo e difesa del territorio. Numerose e documentate sono state le interrogazioni e le mozioni per costringere il Consiglio Comunale a prendere posizione.  

              

Per quanto mi riguarda, molto ho apprezzato la passione delle mamme di Buffalora, che con una lettera alle istituzioni bene hanno descritto la preoccupazione degli abitanti dove abito. Un grave disagio che ho nuovamente spiegato ai tecnici di Regione, Provincia e Comune in occasione del sopralluogo alla cava Castella-Gaburri, al quale ho partecipato in qualità di Consigliere Comunale di Brescia, per la valutazione del sito, in relazione alla richiesta di apertura della nuova discarica Castella Rezzato-Buffalora. L'evidente criticità del sito suggerisce, anzi, impone un PARERE NEGATIVO, peraltro più volte ribadito anche dai sindaci di Rezzato e Castenedolo, gli amici Danesi e Groli, che faremo valere dappertutto. Se necessario anche davanti ai tribunali amministrativi.  

Altro pericolo è rappresentato dall'apertura di una discarica di amianto, circa la quale i comitati ambientali hanno opportunamente presentato ricorsi che hanno messo in stand by l'inzio dello smaltimento. In attesa dell'evolversi di ricorsi e controricorsi, rispondendo ad una mia interrogazione, l'Assessore Vilardi ha dichiarato che è stato chiesto all'azienda di NON AVVIARE lo smaltimento. Vista la melina di Paroli e Vilardi, penso che la nuova amministrazione che eleggeremo alla fine di maggio DOVRA' RIVEDERE l'autorizzazione.

Ultimo problema è il recupero della cava Piccinelli, inquinata da materiale radioattivo da più di 10 anni. Nel dicembre scorso i lavori di bonifica sono incominciati, ma a me pare esigua la somma a disposizione. Non c'è dubbio che bisogna proseguire la bonifica senza sosta e portare a termine il recupero onde scongiurare l'inquinamento della falda. Il programma elettorale del PD prevede, in caso di vittoria, il recupero e l'inserimento del sito in una vasta area di mitigazione ambientale, cuscino verde fra i quartieri di San Polo e Buffalora. 

E' di tutta evidenza, infine, che bisogna formare una maggiore coscienza civile affinchè la terra, l'ambiente sia rispettato. E bisogna stroncare lo smaltimento abusivo per mano di cittadini incivili di operatori irresponsabili, come purtroppo si verifica ai bordi delle strade, dei cassonetti, dei campi. Numerose le segnalazioni dei cittadini a vigili e ARPA. Frequenti le mie richieste e denunce agli uffici competenti comunali. 

Qualche buon risultato è stato registrato, ma credo che un concreto tentativo di coinvolgimento e corresponsabilità nel controllo del territorio da parte delle associazioni e del voltanriato debba essere messo in campo.

      

Cave e PARCO DELLE CAVE. Una riflessione a parte merita il tema della escavazione di ghiaia. Attività tipica della zona di San Polo-Buffalora, ricca per gli operatori del settore e causa di problemi ambientali per i cittadini. Se ne parla diffusamente in altre pagine del blog (Nuova Beton). Qui preme affermare che sono mature le condizioni per la cessazione delle attività.

Vuoi perchè l'introduzione di tecnologie per il recupero e il riuso degli inerti edili e stradali ha dimuito l'impiego di nuova ghiaia, riducendo fortemente l'escavazione. Vuoi per la crisi economica che ha causato la riduzione del mercato immobiliare. Vuoi perchè a termine il Piano Provinciale Cave 2004-2014, in occasione del dibattito del quale avevo presentato nel 2003 in Regione numerose osservazioni volte a contenere l'attività. Osservazioni acconte anche per il determinante appoggio del Comune di Brescia. Infatti, il Piano Provinciale prevede, unico caso in tutta la provincia, un arco di 6 anni, anziché 10, di durata della escavazione sul territorio del nostro Comune. Termine scaduto, ancorchè prorogato!? Stiamo parlando di un'area di quasi 4 milioni di metri quadrati solo in Comune di Brescia, che raddoppia se si considerano anche le aree estrattive dei comuni di Rezzato, Castenedolo e Borgosatollo.

MAPPA ZONA CAVE DI BRESCIA 

L'approvazione del nuovo PGT del Comune di Brescia da parte del Consiglio Comunale poteva essere l'occasione per CHIUDERE la partita cave. Invece PDL e Lega hanno fatto spallucce. Anzi, hanno svuotato di ogni significato il futuro Parco delle Cave, caricando le aree interessate di edificabilità, senza un disegno unitario. La parte a nord dell'autostrada (cava Faustini, ex cava Franzoni-FIPS, ex cava Piccinelli) definita come futuro PARCO DELLO SPORT, con stadio e palazzetto. Che nessuno mai farà, perchè non ci sono le risorse. Il PGT prevede tuttavia la realizzazione di un centro commerciale, case, albergo, vale a dire cemento.

Ho espresso più volte la condanna per questa assurda decisione, perchè Brescia non può permettersi un nuovo stadio e un nuovo palazzetto dello sport. Ben si può ristrutturare il Rigamonti, oggi servito dalla metropolitana, e il ciambellone EIB, peraltro con risorse private. 

E la parte a sud dell'autostrada (cave Faustini, Taglietti, Rezzola, Nuova Beton) definita come PARCO DELLE CAVE, con alcune prescrizioni edificatorie e nessuna chiara indicazione di cessazione della attività estrattiva. Lla stessa Nuova Beton, di cui all'accordo con il Comune di cui sopra, continuerà l'attività fino al 2015. Altro che parco!

Ritengo, invece, che si debba dare vita ad un unico PARCO DELLE CAVE, che riunisca tutte le cave della zona, recuperate secondo le convenzioni che regolano il loro sfruttamento. Sta bene l'acquisizione delle aree come nel caso Nuova Beton, ma con accordi meno onerosi per il Comune. Una vasta area da destinare ad ambito naturalistico, eventualmente con alcune attività sportive popolari non invasive. Il PD ha posto al centro del programma elettorale questi indirizzi. In altre parole il parco delle cave non deve essere l'alibi per nuove cementazioni, ma l'occasione per mettere a disposizione della città un grandissima area verde. Se si vuole, SI PUO'. Infatti, ricordo che la legge vuole VINCOLATE a bilancio le somme relative agli oneri di escavazione di ghiaia e che queste sono pari, oggi, a 2.250.00 euro. Disponibili e mai impiegati.

Per un VERO PARCO DELLE CAVE, per la chiusura delle cave, per rimuovere il degrado, per combattere l'inquinamento e per evitare nuove discariche il PD impegnerà tutte le sue energie.

Gli hashtang della questione ambientale a Brescia:  @fabiocapra3

#bastacave

#bastainquinamento

#bastadiscariche

#bastarumori

#bastaodori

#BASTAPAROLI

#SIparcodellecave

#SIparcodellecolline

#SIbonificaPCB


EMILIO DEL BONO: le nostre idee per l'ambiente.


FABIO CAPRA | informazioni | privacy - informativa cookie | Tutti i diritti sono riservati - eventuali contenuti e fonti di altra proprietà sono disponibili su questo sito previa autorizzazione degli autori. powered by ideattiva srl