FABIO CAPRA
Brescia con entusiasmo
Consiglio Comunale
29/10/2013
Omofobia e libertà di pensiero
Un ordine del giorno irricevibile
Suicidio gay
Testo ODG di Forza Italia
BRESCIAOGGI 29 ottobre 2013

 Siamo tutti peccatori. Ma Dio  ci guarisce con un’abbondanza  di grazia, misericordia  e      tenerezza.

Papa Francesco ‏@Pontifex_it   

Lunedì 28 ottobre, Simone, giovane gay di 21 anni si è suicidato a Roma (clicca). Quanti ancora prima di una "buona" legge contro l'omofobia?

Sempre lunedì 28 ottobre, il Consiglio Comunale è stato chiamato a discutere un Ordine del Giorno presentato dal Gruppo Consiliare di Forza Italia - Pdl. Oggetto: TUTELA DELLA LIBERTA' RELIGIOSA E DI PENSIERO. 

Tema delicato, ma la vera intenzione della destra forzista, condivisa ovviamente dalla Lega, era quella di dividere la maggioranza di centrosinistra sul tema della omofobia. In particolare sul d.d.l. 245 contro l'omofobia e la transfobia.

Tentativo fallito, ODG respinto, maggioranza compatta.

Il d.d.l. non è ancora legge dello Stato, perchè solo la Camera ha approvato con i voti del Pd e di Sc, nonostante il no del Pdl, ma con qualche sì a titolo individuale come quello dichiarato da Giancarlo Galan.

Il testo passa ora al Senato in seconda lettura (clicca).

Duro lo scontro alla Camera tra Pdl e Pd. La buona notizia è che si riesce dove si era fallito nella scorsa legislatura; vale a dire si approva, almeno in prima lettura, una legge contro l’omofobia, con la speranza che non si areni al Senato, ma sia migliorata.

Il testo introduce nel nostro ordinamento il reato di discriminazione e istigazione all’odio e alla violenza omofobica. S'innesta nella legge Mancino l’aggravante di omofobia, temperata, però, dalla previsione esplicita che “non costituiscono discriminazione la libera espressione di convincimenti o opinioni riconducibili al pluralismo delle idee”, anche nel caso siano “assunte” in organizzazioni politiche, sindacali, culturali, religiose. E’ su questo emendamento salva associazioni, introdotto a iniziativa di Gregorio Gitti (Sc) e accettato dal Pd per avere il via libera al testo, che viene meno il voto di Sel e M5S. La norma, secondo chi la sostiene, non intacca l’efficacia della punizione dell'omofobia, mentre per gli oppositori, invece, l'emendamento Gitti annacqua il reato e finisce per introdurre un grave salvacondotto per associazioni e partiti omofobi, razzisti, nazifascisti. 

Questioni delicatissime, che mi auguro siano chiarite e ampiamente condivise al Senato. Ma torniamo all'ODG di Forza Italia - Pdl.

Formalmente l'ODG, che secondo il Regolamento (clicca) "ha per contenuto una manifestazione di intendimenti o di sentimenti del consiglio che non impegnano il bilancio, nè modificano le disposizioni vigenti nell'ente", non presenta alcun dispositivo. Questione ben rilevata dall'amico Tommaso Gaglia, che a nome del PD ha motivato il voto contrario del Gruppo. 

Nel merito, si sostiene senza cocreta motivazione che il d.d.l. provocherebbe un vulnus alla libertà religiosa e di pensiero. In realtà l'ODG muove contro l'introduzione del reato, con motivazioni, soprattutto quelle della Lega, davvero infelici.

Non più procastinabile una giusta legge contro l'omofobia. Compito difficile che tuttavia il Parlamento deve saper svolgere, perchè è largamente condivisa nel Paese la condanna della omofobia. Anche la Chiesa, e non da ora, ribadisce la ferma condanna di ogni atto violento e ingiustamente discriminatorio e quindi “deplora con fermezza che le persone omosessuali siano state e siano ancora oggetto di espressioni malevoli e di azioni violente…[che] rivelano una mancanza di rispetto per gli altri, lesiva dei principi elementari su cui si basa una sana convivenza civile. La dignità propria di ogni persona deve essere sempre rispettata nelle parole, nelle azioni e nelle legislazioni” (Congregazione per la dottrina della fede: Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica sulla cura pastorale delle persone omosessuali, del 1° ottobre 1986, § 10).

Continuo a credere che il matrimonio tra un uomo e una donna è la cornice relazionale entro cui stabilire relazioni familiari propriamente dette; ma che sia sbagliato non prendere atto del mutamento degli stili di vita e delle unioni diverse dal matrimonio, piacciano o non piacciano, che caratterizzano la comunità italiana. Che sia sbagliato non affermare per gli omosessuali una forma di riconoscimento pubblico, altro rispetto al matrimonio, ma pur sempre rispettoso dei loro diritti di persone, costituzionalmente riconosciuti.

Fulminante la risposta ai giornalisti di Papa Francesco? "Chi sono io per giudicare i gay?

Ciò nonostante bisogna prendere atto che è ancora radicata in Italia una cultura del disprezzo dei comportamenti altrui e dei gay, in particolare, che talvolta sfocia in violenza fisica e verbale contro gli stessi, ma non solo. Una violenza che lo Stato ha il dovere di punire, attraverso una legge che tuttavia non deve limitare la libertà di pensiero e religiosa. Per la difesa della quale è leggittima la preoccupazione di cittadini, associazioni e gruppi sociali che denunciano come immorale un comportamento che la loro fede e la loro coscienza ritiene tale; ma la difesa della quale consente anche a Forza Nuova e al peggio della destra estrema di predicare e scrivere nefandezze. Questo è un “peccato” odioso e inaccettabile, che va denunciato e fermato.

       

Il Parlamento è ora davanti ad una sfida difficilissima: approvare una legge che contrasti l’omofobia, ma che non imbavagli la libertà fondamentale di pensiero, di parola e religiosa. C'è bisogno della buona voltà di tutti i deputati, senza interesse di parte. 




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